Il reumatologo è quotidianamente chiamato a rispondere se tale affezione sia l’espressione di un processo infiammatorio a carico delle strutture capsulo-legamentose del rachide, e quindi essere attribuibile ad una malattia infiammatoria sistemica, oppure se rappresenti l’espressione di una spiccata artrosi (spondiloartrosi).
Nel caso di quest’ultima, spesso il dolore è di tipo misto (meccanico e infiammatorio) e complicato dalla coesistenza dell’artrosi con discopatie erniarie e listesi (scivolamenti) vertebrali. L’utilizzo della terapia infiltrativa ecoguidata permette l’uso mirato di corticosteroidi e anestetici a livello delle strutture responsabili della sintomatologia dolorosa ottenendo la pressoché totale remissione clinica della lombalgia.
La pratica infiltrativa a livello del rachide richiede un preliminare studio del paziente, preferibilmente di risonanza magnetica, al fine di individuare con esattezza le strutture responsabili della sintomatologia dolorosa del paziente; successivamente, al momento della seduta, verrà chiesto al paziente di sdraiarsi in posizione prona e di rilassarsi mentre il medico ricercherà le strutture da infiltrare con l’ausilio dell’ecografia. La procedura consiste nell’iniettare in sede periarticolare una miscela di corticosteroide ed anestetico e si svolge in circa di 15-20 minuti, successivamente il paziente sarà libero di tornare alle attività della vita quotidiana.
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